"La Nazione" - Cronaca della Spezia, 29 dicembre 2009
Emanuela Rosi, Alluvione se il fiume chiede rispetto
QUANDO non ne può più il Magra esonda e, a dispetto delle sponde naturali o artificiali, va dove trova spazio, portando con sé tutto quel che lo intralcia. Sabbia, tronchi, qualche barca, ma anche frigoriferi, lavatrici, sedie e tavoli, pneumatici, bombole del gas, pontili... [...] Questa volta la Magra ha deciso di rompere gli argini a Natale, trasformando la notte dell’avvento in quella «dell’evento». Prevedibile e temuto. [...]
Ma si possono ancora chiamare calamità le esondazioni del Magra che ormai si ripetono con cadenza sempre più frequente?
[...] Il fiume Magra è stato arginato, scavalcato, inquinato, scavato... forse mai trattato con il rispetto dovuto.
Ed ora ci restituisce il favore.
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"La Nazione", 2 febbraio 2010
'Processo' alle dighe per l'esondazione del fiume Magra
L’appello lanciato dal sindaco di Ameglia, Umberto Galazzo, all’indomani dell’esondazione del fiume Magra a Natale è stato raccolto dalle Prefetture della Spezia e Massa Carrara che hanno convocato i vertici di Edison, società che gestisce il funzionamento di due dighe, per tentare di far luce sul funzionamento degli impianti.
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Università di Genova - DICAT, febbraio 2011
Università di Genova - Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell'Ambiente e del Territorio, Convenzione di collaborazione scientifica per la valutazione dell'efficacia di interventi per la valutazione di drenaggio del tratto terminale del fiume Magra ai fini della riduzione delle condizioni di rischio idraulico. Relazione finale (Febbraio 2011), relatori: prof. ing. Giovanni Seminara, dott. ing. Michele Bolla Pittaluga, dott. ing. Rossella Luchi
Tra il 21 ed il 25 Dicembre 2009 il continente europeo `e stato interessato dal transito di una sequenza di strutture frontali provenienti dall’Atlantico settentrionale: una prima perturbazione determinava fra il 22 ed il 23 Dicembre una prima serie di precipitazioni diffuse e intense al Nord e in particolare su Liguria e Toscana; una seconda perturbazione raggiungeva la Francia il 25 dicembre, generando un minimo secondario in corrispondenza della Liguria dove si verificavano precipitazioni intense estese anche alle regioni centrali.
L’evento era accompagnato da forti venti di Libeccio o Scirocco e da moto ondoso intenso nel Golfo Ligure.
[...]
I livelli misurati all’idrometro del ponte della Colombiera, registrazioni ufficiali rese disponibili da ARPAL, [indicano] che il livello misurato ha raggiunto un picco pari a 3,73 m intorno alle ore 2,30 del 25 Dicembre.
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Relazione del Prof. Seminara durante il convegno svoltosi in occasione del 45-mo anniversario dell’alluvione di Firenze.
Dal minuto 21:45 conclusioni dello studio effettuato sul tratto focivo del Magra.
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